Artrosi all’anca: come si recupera a seguito dell’intervento e il mio consiglio
Non tutti sanno che l’anca è un’articolazione che da sempre mi affascina moltissimo, e di cui mi occupo quotidianamente.
Vediamo quindi insieme le caratteristiche principali di questa articolazione e come gestire al meglio l’avanzare dell’artrosi.
👉 Protesi d’anca
Da tanti è definito come l’intervento del secolo, dato che ogni anno nel mondo si effettuano circa 1,5 milioni di interventi, di cui 100.000 in Italia.
Il 90% delle persone che si sottopongono all’intervento hanno un reale beneficio in termini di qualità della vita, e questo è davvero un risultato straordinario.
I miglioramenti di materiali e tecniche chirurgiche hanno contribuito al raggiungimento di un grado di soddisfazione ed una sicurezza davvero degni di nota.
👉 L’anca – Tra bacino e femore
La conformazione anatomica di queste due superfici consente il movimento della coscia sul bacino e, di conseguenza, di tutta la gamba.
Vengono mantenute in sede e stabilizzate dalle capsule e dai legamenti.
Le regioni muscolari (flessori, extrarotatori, estensore e adduttore) fungono invece da “motori”.
Da non dimenticare infine le cosiddette “strutture nobili” (nervi, arterie e vene) che provvedono all’apporto ematico, oltre che a trasportare gli stimoli nervosi per muovere la gamba.
👉 Quando è necessario l’intervento?
La protesi d’anca viene consigliata principalmente in caso di malattie degenerative, come l’artrosi, di cui abbiamo ampiamente parlato in varie occasioni, oppure patologie traumatiche.
Di fronte a queste problematiche, l’intervento in molti casi rappresenta senza dubbio un’ottima soluzione per tornare ad avere una buona mobilità articolare e non accusare più dolore.
Questo al fine di consentire alla persona di avere una buona qualità di vita, spesso molto simile a quella che aveva prima dell’insorgere di questa problematica.
👉 Il recupero post-operatorio
La riabilitazione inizia anche il giorno stesso in ospedale.
Tornati poi a casa dopo pochi giorni, è necessario usare le stampelle per alcune settimane e non sottovalutare alcune accortezze per non incorrere in spiacevoli conseguenze, come ad esempio sedersi dopo l’operazione ed evitare tutte le flessioni dell’anca oltre i 90° e le rotazioni dell’arto.
👉 Il mio consiglio
Come anche per le problematiche di ginocchio, vale la stessa regola del non procrastinare. Questo soprattutto in virtù delle molteplici possibilità che la medicina ci mette a disposizione, efficaci soprattutto nelle fasi iniziali della patologia, che consentono di gestire piuttosto bene l’avanzare dell’artrosi.