La terapia infiltrativa in Ortopedia

La terapia infiltrativa ha acquistato negli anni sempre maggiore importanza nel trattamento delle patologie dell’apparato muscolo-scheletrico affiancandosi alle terapie chirurgiche, mediche e riabilitative.

La corretta esecuzione della terapia infiltrativa richiede conoscenza dell’anatomia articolare, manualità e giusta scelta delle indicazioni e dei pazienti.

L’infiltrazione può interessare all’interno dell’articolazione o essere pero-articolare, agendo direttamente sul sito di interesse, ossia borse sierose, guaine tendinee, processi infiammatori.

È possibile infiltrare con acidi ialuronici, anti-infiammatori, fattori di crescita o altri preparati al fine di agire con funzione antalgica, ma anche con funzione di visco-supplementazione o visco-induzione o ancora con funzioni rigenerative.

Alcuni articolazioni possono essere infiltrate con opportuna tecnica senza ausilio di esami strumentali, per altre articolazioni come anca e spalla ci si avvale dell’ausilio dell’ecografia che permette di evidenziare al meglio i tessuti, valutarne l’integrità e guidare al meglio la nostra infiltrazione.

Importante, infine, la massima sterilità durante la tecnica infiltrativa.

➡ INFILITRAZIONI CON ACIDO IALURONICO

L’acido ialuronico rappresenta un dei componenti fondamentali dei tessuti connettivi dell’organismo. È un polisaccaride con elevato peso molecolare e alta viscosità.

L’acido ialuronico a livello articolare è un componente del liquido sinoviale e contribuisce alla lubrificazione della articolazione, ad attutire gli stress meccanici e a proteggere la cartilagine.

Il suo principale utilizzo in ortopedia è nelle osteo-artrosi di articolazione come ginocchio, spalla e anca, dove si verifica una riduzione della viscoelasticità del liquido sinoviale e una riduzione della sintesi dell’acido ialuronico articolare.

Le funzioni dell’iniezione di acido ialuronico sono la riduzione del dolore, il miglioramento della mobilità articolare e prevenzione del danno cartilagineo, aumento della densità dei condrociti e un effetto antiinfiammatorio.

La terapia infiltrativa à indicata negli stadi iniziali dell’artrosi e su articolazioni non particolarmente infiammate, in quanto la presenza di enzimi litici ne ridurrebbe gli effetti.

Altra indicazione possono essere invece i pazienti con artrosi gravi e quadro clinico che sconsiglia un intervento chirurgico.

Esistono differenti categorie di infiltrazioni di acido ialuronico, ottenute con metodologie differenti che si distinguono in base al peso molecolare con prodotti a basso-medio peso, con funzione induttiva e ad alto peso molecolare, con funzione principalmente meccanica.

A seconda del prodotto e delle indicazioni, le posologie saranno differenti e da pianificare con il medico.

Le infiltrazioni di acido ialuronico ( esegue con regole di asepsi) sono sicure e ben tollerate, con pochi effetti avversi come gonfiore e dolore.

➡ INFILTRAZIONI CON CORTISONICI

La terapia infiltrativa con farmaci pseudo-cortisonici è molta discussa nella patologia ortopedica.

L’infiltrazione prevede l’iniezione del farmaco direttamente nel sito di interesse allo scopo di sfruttare gli effetti terapeutici del cortisone e ridurre gli effetti collaterali dell’assunzione prolungata per bocca.

Grazie all’effetto immediato anti-infiammatorio e immuno-soppressore, il cortisone può determinare una rapida riduzione del dolore e del versamento nella fase acuta della malattia. Spesso viene utilizzato in unione ad un anestetico come la lidocaina.

Il tema principale riguardante l’utilizzo delle infiltrazioni con cortisonici è l’uso limitato al trattamento di stati infiammatori acuti, caratterizzati da dolore intenso, limitazione funzionale, versamento o in condizioni particolari scelte dal medico e devono essere inserito in un più ampio protocollo di cura.

L’abuso di questi trattamenti infiltrativi può determinare infatti complicanze degenerative per l’articolazione o ancora effetti avversi sistemici.

➡ INFILTRAZIONI CON TERAPIE RIGENERATIVE

La terapia infiltrativa nel corso degli anni si è evoluta e si è affiancata ed avvicinata alla medicina rigenerativa con lo scopo ambizioso di favorire la rigenerazione dei tessuti biologici danneggiati.

Le patologie cronico-degenerative muscolo-scheletriche sono determinate dal progressivo invecchiamento tissutale compromettendo innanzitutto il tessuto cartilagineo.

Appare quindi evidente come agire tempestivamente nel fermare o migliorare la progressione della degenerazione può essere decisivo per recuperare la funzionalità dell’articolazione ed evitare interventi futuri.

La medicina rigenerativa sfrutta le potenzialità dei concentrati cellulari che derivano da tessuto adiposo, dei fattori di crescita piastrinici e delle cellule mononucleate da sangue periferico con modalità e indicazioni precise